Trasmittanza termica dei serramenti, come capirla e utilizzarla per scegliere le finestre
I valori di trasmittanza termica sono l’unico elemento oggettivo che esprime la capacità di un serramento di isolare perfettamente, d’inverno come d’estate.
Essi dipendono fondamentalmente da due elementi che fanno parte del sistema finestra: il telaio, con tutte le sue componenti come profili, guarnizioni, canaline ISO, e il vetro.
Il valore di trasmittanza termica di un serramento, dove per serramento si intende l’intero sistema composto da telaio e da vetro, si esprime in una unità di misura che è denominata Uw. Più è basso questo valore, più il serramento è isolante.
Dipendendo esso dal valore di isolamento del telaio e da quello del vetro, tale valore può essere influenzato dal tipo di vetro che si monta sul serramento, per cui, quando si possono scegliere diversi tipi di vetro sullo stesso sistema, come nel caso delle finestre Internorm, il valore Uw può variare, per cui si possono avere valori diversi.
E’ importante quindi conoscere fino a che valore di Uw può arrivare una finestra per capire la sua capacità di isolamento.
Per comprendere quando ci si trova di fronte a valori di trasmittanza termica particolarmente bassi basti considerare che per rientrare nei valori previsti dalla normativa del 1° gennaio 2021 sui lavori di riqualificazione energetica, nella zona climatica E, che è quella di Milano e delle principali città del Nord, bisogna stare sotto il valore Uw=1,4 W(m2K). Per città più calde come Roma, ad esempio, che si trova nella zona climatica D, basta rientrare sotto il valore 1,8.
La gamma Internorm presenta valori minimi di Uw che vanno da 1,2 del KF310 a 0,62 di KF410, quindi estremamente più bassi di quelli prescritti dalle ultime normative.
Se consideriamo i valori dei più comuni materiali di costruzione, escludendo ovviamente i materiali specifici per isolamento, troviamo nelle finestre Internorm valori più bassi rispetto ad alcune tipologie di mattoni, certamente molto inferiori rispetto a materiali come il cotto, per cui possiamo ragionevolmente considerare che si possa abbattere praticamente la differenza di isolamento che è sempre esistita tra involucro trasparente e opaco delle costruzioni.
Ovviamente questo discorso non vale quando si realizzano nuove costruzioni, perché anche nell’involucro opaco ci sono state negli ultimi decenni innovazioni che hanno consentito con nuovi materiali di raggiungere coefficienti di trasmittanza termica più bassi, che oggi vanno sempre di più verso il valore 0, contro i valori da 3 a 4 delle pietre naturali che una volta costituivano il materiale principale, se non l’unico, con cui realizzare le pareti degli edifici.
Se invece parliamo di ristrutturazioni, a meno di non procedere a costose realizzazioni di cappotti che intervengono in modo determinante sull’abbassamento dei valori di trasmittanza termica dei muri, vediamo come le finestre, con i valori che offre la gamma Internorm, possono essere addirittura migliorative, contribuendo positivamente all’isolamento termico delle facciate e quindi incentivando, quando le normative lo consentono, ad aumentare le superfici vetrate, a beneficio della luminosità e salubrità degli ambienti.
Ecco perché quel valore Uw, inizialmente forse un po’ difficile da capire, è estremamente utile per scegliere le nostre nuove finestre, un po’ come quando valutiamo la potenza del motore quando cambiamo l’auto, oppure il consumo della lavatrice.
Sono numeri che ci consentono, nel caso degli elettrodomestici come delle finestre, di avere bollette molto meno salate e di capire come l’acquisto di una finestra debba essere un momento speciale, un atto da preparare con attenzione, informandosi sui dati di trasmittanza termica e scegliendo il modello che fa per noi non solo sotto l’aspetto estetico e funzionale, ma anche sotto quello della capacità di risparmiare energia.