Biosphera Equilibrium, le basi scientifiche del nuovo abitare

Biosphera Equilibrium, le basi scientifiche del nuovo abitare

Dall’esperienza di Biosphera 3.0 Equilibrium derivano nuove basi alla scienza dell’abitare, con il contributo di Internorm.

Le strategie progettuali volte a realizzare la casa a consumo zero (net Zero Energy Building) hanno come obiettivo primario la ricerca di materiali e processi efficienti ed eco-compatibili. Tuttavia la ricerca così denominata nZEB, meritoria per il suo sforzo a favore della sostenibilità ambientale, troppo spesso trascura la non meno importante sostenibilità cognitiva, cioè quanto l’edificio favorisce percezione, attenzione, risposte affettivo-emotive e tono dell’umore positivi. Uno dei nostri obiettivi è sviluppare la sostenibilità cognitiva di Biosphera Equilibrium rendendola il luogo perfetto per la rigenerazione di corpo e mente, che è quella condizione in cui siamo quando ci troviamo immersi nella natura.

La casa che rigenera la nostra mente

La biofilia orienta la preferenza per l’ambiente, il che ci fa percepire in maniera immediata il suo valore rigenerativo, cioè quanto è cognitivamente sostenibile per noi.Biosphera Equilibrium

Tanto più un ambiente costruito rispetta il legame biofilico Uomo-Natura e riproduce forme, colori, pattern tipici dell’ambiente naturale, tanto più sarà percepito come rigenerativo. Questo è l’obiettivo della progettazione biofilica: rendere biosfera 3.0 un ambiente rigenerativo, cioè cognitivamente sostenibile per chi lo abita.

Indicatore di qualità biophilic BQI

Per rendere biosfera Equilibrium un ambiente rigenerativo, abbiamo utilizzato un indicatore di qualità biofilica, il BQI, ideato e messo a punto nel 2017 da Rita Berto e Giuseppe Barbiero.

Il BQI è il primo strumento di valutazione quantitativa che nell’ambito della progettazione biofilica consente di definire oggettivamente la qualità rigenerativa di un ambiente.

Il BQI: da dove deriva e cosa misura

Il BQI tra ispirazione dell’ipotesi della biophilia di Edward O. Wilson and Stephen Kellert e dalle numerose ricerche condotte nell’ambito degli ambienti rigenerativi a partire dalla teoria della rigenerazione dell’attenzione di Stephen Kaplan dalla Teoria di recupero dello stress di Roger Ulrich.

Il BQI consente di valutare quanto un edificio contiene le seguenti caratteristiche:

  1. rispetta il legame uomo-natura
  2. sostiene e favorisce i processi cognitivi positivi (percezione, attenzione, risposte affettivo-emotive, tono dell’umore).

A questo scopo il BQI valuta il grado di separazione dell’ambiente dalle distrazioni negative, il livello di stimolazione ambientale, la coerenza e la complessità degli spazi, la funzionalità ambientale, l’opportunità di contatto visivo con la natura e la presenza di forme e strutture biomorfe. Lo strumento è composto da cinque sezioni diverse che consentono di valutare l’edificio nel suo contesto e ogni singolo spazio interno dell’edificio. Ogni sezione rappresenta una lista di caratteristiche ambientali, la cui presenza/assenza deve essere valutata al fine di poter definire un edificio come rigenerativo. In pratica, ogni caratteristica delle cinque sezioni viene valutata su una scala Likert a 10 punti, si ottiene così un punteggio parziale relativo a ogni diversa sezione. Il punteggio totale finale è dato dalla media dei punteggi parziali e viene poi convertito in un valore percentuale che rappresenta quanto qun ambiente è oggettivamente rigenerativo.

Il BQI può essere utilizzato sia come linea guida da seguire nel caso di un edificio da costruire ex-novo, come nel caso di biosfera 3.0, sia come lista di controllo per un esistente, dove il punteggio finale, dato da un valore percentuale, indica anche il margine di miglioramento per poterlo rendere effettivamente rigenerativo. La valutazione dei parametri oggettivi legati alla presenza/assenza di caratteristiche fisico-estetiche dell’ambiente consente di fatto di stabilire quanto l’edificio è in linea con la

Biosphera Equilibriumprogettazione biofilica e soprattutto quanto la progettazione è cognitivamente sostenibile, cioè offre benefici rigenerativi.

Ogni spazio di biosfera 3.0 è stato specificatamente studiato per favorire la percezione di rigenerazione e di mantenere un perfetto equilibrio tra mente e corpo attraverso il senso di Here-Ness, cioè di essere tutt’uno con il luogo abitato. Questo rende biosfera 3.0 un ambiente rigenerativo per chi lo occupa e un’eccellente esempio di progettazione biofilica scientificamente fondata.

La percezione di generazione di Biosphera Equilibrium è stata progettata e realizzata grazie alla consulenza di Rita Berto e Giuseppe Barbiero.

 

Il contributo di Internorm in Biosphera Equilibrium

Internorm ha contribuito al progetto su uno dei temi più importanti, l’elemento finestra, che è proprio quello che stabilisce il collegamento visivo con l’ambiente esterno e ne filtra o esalta la presenza all’interno.

Inoltre la finestra, come tutti sappiamo, è l’elemento debole dell’edificio quando si tratta di isolamento, che, grazie alle doti

Biosphera Equilibriumdei serramenti Internorm installati, è diventato un elemento forte e centrale nella piena riuscita del progetto.

A partire dalla vetrata della zona relax, realizzata con HX300, che ha permesso un effetto tutto vetro di rara bellezza ed estrema efficienza, per trovare la massima espressione del comfort abitativo nella porta finestra scorrevole HS330. E infine per dotare il modulo di un sistema vetro/oscurante di estrema funzionalità con il modello KV350.

Si può dire che Biosphera Equilibrium sia il progetto ideale per Internorm e Internorm sia la gamma ideale per Biosphera, dove il top della ricerca e della produzione tecnologica si incontrano e si valorizzano reciprocamente.

Una valorizzazione che parte dalla capacità del prodotto di creare quell’ambiente ideale in grado di misurare in modo scientifico nuove dinamiche di comportamento del fisico e della psiche umana nella direzione di un percorso rigenerativo dove maggior comfort significa migliori condizioni di vita e di benessere.