Il laboratorio dei sensi con finestre Internorm
Biosphera è un luogo di ricerca nella Biofilia, un vero e proprio laboratorio dei sensi in cui le finestre Internorm recitano una parte da protagoniste.
Oggi la parola bioedilizia viene per lo più associata ad abitazioni ad alta efficienza energetica o costruzioni che utilizzano materiali teoricamente salubri, come se questo potesse bastare a soddisfare il nostro apparato sensoriale e portarci benessere.
Ma è solo partendo dal nostro apparato sensoriale, che ci fa percepire in tutte le sfumature il mondo esterno e che determina il nostro stato di equilibrio psicofisico e ci consente di raggiungere il benessere, che possiamo realizzare edifici davvero capaci di rigenerare.
Mediamente trascorriamo il 65-70% della nostra vita in luoghi chiusi, tra casa e lavoro, ma spesso anche nello svago.
Nell’arco dell’intera giornata subiamo passivamente l’influenza negativa di edifici progettati senza tener conto delle reali esigenze del corpo umano, una splendida macchina termodinamica alla continua ricerca dell’equilibrio tra corpo e mente.
Il nostro cervello possiede circa 100 miliardi di neuroni, ognuno connesso ad altre 10.000 cellule vicine vive grazie all’energia chimica, la forma di energia più preziosa, di cui dobbiamo occuparci quando progettiamo un luogo dove abiteremo per l’intera nostra vita.
Per fare un esempio si consideri che mediamente il nostro cervello percepisce quasi l’83% delle informazioni dell’apparato della vista. Si pensi quindi all’importanza che gioca nella progettazione gestire il delicato equilibrio tra la luce naturale e luce artificiale, il ruolo dei colori, delle luci e delle ombre. I sensi sono la chiave di volta per rinnovare la tecnologia a disposizione nelle costruzioni.
Enzo Soresi, nel suo libro “Il cervello anarchico” scrive che l’organizzazione Mondiale della Sanità ha definito lo stress come “Il flagello del mondo occidentale”. Lo stress è un fenomeno inconsapevole di adattamento dell’uomo ai cambiamenti dell’ambiente in cui vive e da cui dipende la sua sopravvivenza. Lo stato di tensione, il malessere, le malattie sono conseguenze che l’uomo paga quando il suo adattamento è inadeguato. Alla tendenza naturale al raggiungimento dell’equilibrio chimico fisico corporeo si deve unire la capacità di mantenere l’equilibrio dei sistemi fisiologici che, se non viene mantenuto per lunghi periodi porta allo stress e predispone alla malattia.
Consideriamo che il 50% dell’assenteismo sui luoghi di lavoro è riconducibile allo stress, la cui incidenza negativa, secondo l’Unione Europea è pari a 26 miliardi di euro, quindi ha un costo sociale decisamente elevato.
Dalla percezione alla soddisfazione dei sensi secondo Roberto Messana, tra i teorici dell’architettura radiante, il nostro corpo è probabilmente la forma di energia più preziosa nell’universo per cui comprendere come funziona e permettergli di esprimersi al meglio produce un tipo di efficienza che si traduce in salute, qualità di vita, produttività e benessere, il cui valore non ha prezzo.
Scopo del progetto Biosphera è realizzare un contenitore di vita che sperimenta attraverso collaborazioni con Istituti ed enti di ricerca soluzioni tecnologiche per creare le condizioni nelle quali il corpo umano possa soddisfare i suoi sensi e trovare reale comfort abitativo.
Per ottenere questo è stato creato un team composto da biologi, psicologi, architetti, ingegneri, botanici, creativi, illuminotecnici, scienziati, artisti, artigiani e visionari.
Solo un team così variegato poteva trovare risposte adeguate in un settore come quello dell’edilizia in Europa, che si trova di fronte all’esigenza di ricostruire integralmente il parco immobili nel prossimo trentennio.
Un’immane lavoro al quale speriamo porteremo passione per la ricerca, per la sperimentazione. Giunto al suo terzo e più ambizioso edificio, l’obiettivo rimane uno: riportare l’uomo al centro dell’edificio e considerarlo come il fulcro della progettazione, ricercando ogni possibile soluzione affinché 50 anni di vita passati all’interno di edifici possono portare lo stesso risultato che offre il contatto con la natura: la rigenerazione.
In tutto questo Internorm recita un ruolo fondamentale, con finestre che grazie a livelli prestazionali di valore assoluto e dall’ampia superficie vetrata, come HS330, ad esempio, consentono di regalare massima trasparenza al nucleo abitativo garantendo, al tempo stesso, un isolamento da primato.
Senza trascurare i valori estetici di una finestra come HS330, tra cui l’eleganza e la raffinatezza dei legni con cui si possono realizzare e che anche nel progetto Biosphera hanno la loro funzione, ci sono molte altre caratteristiche che esaltano un progetto innovativo come quello di Biosphera.
Le caratteristiche isolanti, ai più alti livelli del mercato anche rispetto a modelli a battente, leggerezza e fluidità del movimento, che rendono ogni apertura e chiusura estremamente confortevole, elevato rapporto dimensionale tra superficie vetrata e telaio, quindi trasparenza, ricoprono un ruolo di primaria importanza nella realizzazione di un luogo di vita che esalta il gioco dei sensi e realizza un contatto protetto con la natura tipico di un ambiente rigenerativo.